Viaggiare è un equilibrio sopra la follia

Viaggiare nel 2022 è tutto sommato semplice. Internet ormai da anni ci ha abituato ad essere autonomi e veloci nell’organizzazione del viaggio permettendoci di reperire le informazioni che ci servono, prenotare o acquistare biglietti e servizi, verificare le disposizioni in vigore nei vari paesi e dotarsi di tutti i documenti necessari.

Ci sono delle regole da seguire, ma se si è in regola tutto fila liscio. Certo ogni tanto si verifica qualche particolare condizione che provoca un cambiamento delle regole, solitamente in peggio: pensiamo agli attentati alle Torri Gemelle di vent’anni fa che hanno introdotto tutta una serie di restrizioni, complicato le procedure e inasprito le norme. O la pandemia che da due anni ci obbliga ad adattarci continuamente ad una serie di disposizioni in continuo mutamento e spesso diverse tra stato e stato. E nel corso di questi ultimi vent’anni ci sono stati una serie di ostacoli minori, l’elenco dei quali lasciamo come esercizio al lettore.

Di nuovo: conosci e segui le regole e vai tranquillo.

Purtroppo però il diavolo si nasconde nei dettagli. Come la solidità di una catena si valuta dal suo anello più debole, l’affidabilità di un sistema complesso viene messa alla prova dalle eccezioni e dai casi limite. E qui inizia la mia storia recente…

Risiedo in Francia e di tanto in tanto mi capita di viaggiare, tipicamente si tratta di rientrare in Italia per brevi periodi per i motivi più diversi. Pass Sanitaire, vaccinazioni, tamponi, dPLF, tutto in regola. Poi succede l’inevitabile e a Dicembre dell’anno scorso scendo in italia per visitare parenti e amici in occasione del Natale e mi prendo il Covid due giorni dopo il mio arrivo. Isolamento, tamponi… tutta la trafila. Avevo prenotato la terza dose al mio rientro in Francia, ma per ovvi motivi non ho potuto farla. Ho cercato di notificare alle autorità sanitarie Francesi il mio contagio e successiva guarigione, ma è un po’ complicato e non sono ancora riuscito a farlo.

Capita che ritorni in Italia per un breve viaggio di lavoro: partenza il 29 Gennaio, rientro in Francia il 1 Febbraio. Prima di partire verifico le disposizioni vigenti: il Pass è valido, faccio l’ ennesimo tampone e parto. Stavolta provo il nuovo servizio di Trenitalia con i Frecciarossa 1000 così evito lo stress di prendere l’aereo, viaggio più comodo, niente restrizioni sui bagagli, arrrivo direttamente in città… perfetto! Sabato mi fermo a Torino per salutare degli amici e trovo una giornata meravigliosa, quasi primaverile. Passeggiata, aperitivo, cena, chiacchiere, una giornata perfetta. Ma tanta beltà avrà un costo, e il conto arriverà presto …

Domenica arrivo a Padova. Treno, hotel, nessuno fino ad ora ha controllato se ho fatto il prescritto tampone, né tantomeno se ho compilato l’inutile European Digital Passenger Locator Form. In compenso un po’ ovunque mi hanno contollato il Pass Sanitaire/Green Pass. Lunedì faccio le mie cose e Martedì 1 Febbraio è previsto il rientro.
Frecciargento da Padova alle 12:16 a Milano Centrale alle 14:15, poi Frecciarossa1000 da Milano alle 15:53 a Paris Gare de Lyon alle 22:28

Martedì sembra una giornata tranquilla. Mi alzo con calma, doccia, colazione, chiudo la valigia, check-out, passeggiata fino alla stazione dei treni di Padova… e qui arriva il primo segnale che tutto quello che poeva andare storto sarebbe andato disastrosamente. Murphy mi si è attaccato alle palle con le unghie!

Arrivo in abbondante anticipo e ne approfitto per un caffé al bar. Qui mi controllano il Pass Sanitaire e mi dicono che non è valido. La cosa mi sorprende perché da qualche giorno giro in Italia e nessuno mi ha fatto storie. Il tablet che hanno usato per la verifica è parecchio malconcio quindi penso che sia un problema loro. Però…

Mentre mi bevo il caffè in un bicchiere di carta in mezzo alla strada mi viene il dubbio e mando uno screenshot del QRcode del mio Pass a mio fratello e a qualche amico chiedendo di verificarlo, e tutti mi confermano che non è valido. In effetti a partire dal 1° Febbraio sono cambiate le regole e il Green Pass non è più valido nove mesi ma sei, ecco come mai il mio Pass Sanitaire da un giorno all’altro si è trasformato in carta straccia.

Don't panic
Don’t panic

Senza Pass non posso prendere treni, aerei, bus, e non posso rientrare in Francia! non posso nemmeno affittare un’auto perché la mia patente è scduta e la Francia non me l’ha ancora convertita (ma quella è un’ altra storia). Don’t panic! Ho tutti i documenti relativi al Pass Sanitaire, ho le ricevute dei tamponi positivo/negativo fatti in Italia che testimoniano la guarigione, vuoi che non si riesca a risolvere in qualche modo?
Vado all’ufficio informazioni e una gentile signorina mi dice che purtroppo loro non possono fare nulla. La norma prevede che se il Pass non è in regola io non posso prendere il treno e in caso di controllo mi faranno scendere. Se poi il controllore accetta di considerarmi guarito e decide di chiudere un occhio, bontà sua. Ma non è detto.

Che faccio? non ho altre possibilità e decido di prendere il treno lo stesso, speriamo che vada. Guardo il tabellone delle partenze cercando informazioni sul binario, ma non trovo il mio treno. Com’è possibile? torno all’ufficio informazioni e la GentileSignorina mi informa che quel treno non esiste più da diverse settimane. Io ho acquistato il biglietto in Dicembre quando ancora era disponibile, ma poi lo hanno soppresso. Nessuna mail da parte di Trenitalia per avvisarmi e l’App Trenitalia dice che va tutto bene e mi augura buon viaggio. Vaffanculo!

Comincio a preoccuparmi. E a incazzarmi.

La GentileSignorina mi informa che l’unica soluzione possibile per non perdere il treno per Parigi è prendere un regionale alle 12:40 che arriva alle 15:35, quindi in tempo per la coincidenza. Però c’è un cambio a Verona di soli 5 minuti. Non dovrebbero esserci problemi, ma è un rischio. Sarà pure, ma non ci sono alternative, devo prenderlo per forza. Intanto la GentileSignorina ha iniziato la procedura per il rimborso del treno soppresso. Grazie, gentilissima, ma non serviva: potevo occuparmene io più tardi con calma.

– Porti pazienza ma si è bloccato il programma, dovrebbe essere conclusa la procedura ma non mi stampa la ricevuta. Attenda un attimo che vado a vedere se si riesce a stampare una copia.

– (E ti pareva!) Guardi, non serve, vado di fretta…

– Eh no, se il rimborso non va a buon fine lei senza la ricevuta non può fare nulla.

– Pazienza, perderò 30€, non si affanni.

– Non si preoccupi, ho quasi fatto. Andrà tutto bene.

Io intanto acquisto il biglietto per il Regionale Padova-Milano tramite l’App, che non voglio perdere altro tempo. La GentileSignorina torna alla sua postazione con una ricevuta scritta a mano, data firma e timbro. Apposto! sento già profumo di inculata ma non voglio indugiare oltre. Ringrazio per la cortesia e saluto.

Regionale Veloce da Padova alle 12:40 a Verona Porta Nuova alle 13:38, a seguire dopo soli cinque minuti Trenord da Verona alle 13:43 a Milano centrale alle 15:35. Prima di arrivare a Verona Porta Vescovo il treno si ferma nel mezzo del nulla e dall’altoparlante ci informano che per dare precedenza ad un altro convoglio accumuleremo 4 minuti in ritardo. E infatti arriviamo a Verona Porta Nuova con 4 minuti di ritardo (nei ritardi Trenitalia è incredibilmente precisa e puntuale). Arriviamo quindi al binario 12 alle 13:42 e con altri pendolari ci lanciamo in una corsa disperata verso il binario 4 con zaini e valigie, ma come succede nei film salendo le scale vediamo le porte che si stanno chiudendo. Arriviamo e proviamo ad aprirle, c’è chi prende a pugni le porte sperando che miracolosamente si aprano, ma nulla. Fregati.

Ora sono ufficialmente nel panico. E incazzato come una bestia.

Mio fratello mi chiama e mi dice che potrebbe venirmi a prendere in auto per portarmi a Milano. Ma subito concordiamo che entrare a Verona per arrivare in stazione e poi in qualche modo farmi arrivare in Centrale a Milano in orario è impresa impossibile. Forse con un elicottero, ma anche no. Abbandonata questa pazza idea consulto gli orari e l’ unico modo per provare a non perdere il treno per Parigi è prendere un Euro City alle 14:32 che arriva a Milano alle 15:55 e sperare nel miracolo che il Frecciarossa per Parigi delle 15:53 parta in ritardo o l’EC arrivi in anticipo. Vedo che la prima classe è in testa al treno e quindi compro il biglietto di prima Classe. Così quando arriverò in stazione a Milano farò prima a correre verso il mio agognato Frecciarossa1000 e intanto sto comodo e mi rilasso un attimo, che ne ho bisogno. L’EC 308 è un treno svizzero e voglio essere positivo: il treno arriverà in anticipo e io potrò andare a casa finalmente. Verifico anche l’ipotesi di arrivare a Zurigo e da lì andare a Parigi, ma non ci stiamo con gli orari. E costerebbe un botto.

Eurocity 308

Finalmente salgo sul treno e scopro con estremo disappunto che l’ Universo (o un qualsiasi divinità di vostro gradimento) ha evidentemente deciso di mettermi alla prova: hanno montato il treno al contrario e le carrozze di prima classe sono in coda. Il mio posto è in carrozza 11 e quindi una volta arrivati a Milano al binario 9 dovrò correre per tutta la lunghezza del treno prima di potermi dirigere al binario 5 e prendere al volo il mio passagio per casa (sì, sono ancora convinto che l’EC arriverà in anticipo). Nel frattempo continuo ad invocare in maniera piuttosto brusca varie divinità, semi-divinità e animali in modo confuso.

Decido di prendere armi e bagagli ed attraversare tutto il treno prima di arrivare a Milano, per aumentare le mie possibilità. Peccato perché i treni svizzeri sono veramente belli e mi sarebbe piaciuto godermi in pace la prima classe. Com’era ovvio siamo arrivati a Milano con 6 minuti di ritardo e ogni sogno di arrivare a casa si è infranto. Era ovvio che accadesse e solo la mia cieca disperazione mi aveva impedito di ammetterlo.

Ok, sono a Milano Centrale, non ho ancora mangiato, non ho un mezzo per tornare a casa, non ho un Green Pass valido, e la fame furiosa viene amplificata da una incazzatura feroce: mi sembra di avere un buco nero al posto dello stomaco. E fa caldo.

Appoggio a terra i bagagli, mi tolgo il giubbino e chiudo gli occhi. Faccio qualche respiro profondo e cerco di ritrovare la calma per capire cosa posso fare per trovare una soluzione e uscire da questa paradossale situazione di merda. Intanto invio un po’ di messaggi per aggiornare mio fratello e gli amici che avevo allarmato la mattina con la storia del Pass non valido. Provo a cambiare la prenotazione per Parigi pagando una differenza di circa 33 euro. Per quattro volte dopo la conferma del pagamento l’app di Trenitalia mi ha detto che un errore imprevisto e che dio e la madonna … e si è inculata i 33 euro.

La mia rabbia si fa cieca ed assassina, ma devo mantenere la calma per parlare con una GentileSignorina del box risoluzione problemi. Le racconto la mia giornata e lei mi guarda perplessa, non è sicura di aver capito. Le descrivo nuovamente la mia situazione e dopo avermi detto che le dispiace, prende in mano il telefono e cerca di aiutarmi. Aspetti qui a lato per favore. Dopo cinque minuti mi fa cenno di avvicinarmi e mi dice di recarmi presso lo sportello due della biglietteria al piano di sotto dove stanno lavorando per trovare una soluzione. A quanto pare il cambio del mio biglietto è un affare internazionale e non è cosa semplice.

Allo sportello verificano biglietti, soppressioni, ritardi, tempi di tolleranza, si interrogano sull’esistenza di dio e mi chiedono di aspettare. In quei venti minuti di attesa intanto mi arrivano ad una ad una le quattro notifiche del rimborso di quei 33 euro indebitamente sottratti poco prima. Decido di prenderlo per un buon auspicio, come quando un naufrago alla deriva vede degli uccelli o sente il profumo degli alberi.

E finalmente mi richiamano. Trenitalia innanzitutto si scusa – cosa che apprezzo molto – poi mi cambia il biglietto con biglietto per il primo treno disponibile il giorno dopo alle 6:25, upgrade a business, posto singolo con tavolino in Area Allegro tutto gratis e poi si offre di pagarmi un hotel per la notte, in attesa del treno. Non è incredibile? Purtroppo devo rifiutare l’hotel a causa del mio Green Pass non valido, grazie mille per il cambio biglietto che accetto assolutamente. Voglio sottolinearlo: Trenitalia mi paga l’hotel e io rifiuto.

Trenitalia paga. Io rifiuto.

Continuo a sperare di svegliarmi da questo brutto incubo, ma non c’è modo. Continuo ad invocare in maniera piuttosto brusca varie divinità, semi-divinità e animali in modo sempre più organizzato e metodico. E devo ancora mangiare.

Poi d’improvviso compare un angelo: il mio amico Christopher che abita fuori Milano si offre di venirmi a prendere, mi offre una doccia e un pasto caldi, un letto per la notte e un passaggio il mattino dopo alle 5:00 per prendere il treno. E non mi chiede il Green Pass!

Voi non ce li avete mica degli amici così!

Incredibile come una giornata di merda di tali proporzioni termini con una splendida serata a casa di amici. Il mattino seguente – giorno della marmotta – prende subito una buona piega: partiamo puntualissimi e troviamo una Milano dalle strade quasi deserte, arriviamo fino in Centrale e saluto il mio indispensabile amico. Ai binari un muro di poliziotti chiede il Green Pass e i documenti, io presento la cartellina con il mio Pass stampato in modo da poter poi mostrare i tamponi e implorare pietà, invece danno uno sguardo distratto e controllano scrupolosamente la mia carta d’Identità. Ce la posso fare. Al vagone 1 il presonale viaggiante controlla di nuovo pass e documenti, ma io sono al vagone 3 e nessuno mi chiede nulla. Una volta partiti passa il controllore che mi controlla solo il biglietto, vede che ho il Pass ma non me lo controlla…

Ce l’ ho quasi fatta.

Dopo un’ora passo Torino, ora non possono più farmi scendere. Alle 8:30 arriviamo in anticipo a Modane. Sono in Francia, il mio Pass ora è di nuovo valido, posso arrivare a casa! Tiro fuori il portatile provo a connettermi col telefono, vai di VPN, forse riesco a lavorare, ma la connessione è instabile, poi arrivano le gallerie, non ce la possiamo fare. Ne approfitto per scrivere questo pippone che pubblichero sul blog, che da un paio d’anni mi ero dimenticato di avere. Nel frattempo arriva la polizia francese che con i suoi modi bruschi mi chiede Pass Sanitaire e documenti: mi scende un brivido lungo la schiena e mostro il Pass stringendo gli occhi come quando senti che sta arrivando qualcosa di brutto brutto… “Merci, monsieur” e se ne vanno… che succede? ah, vero, qui in Francia il mio Pass è ancora valido. Mi accorgo di avere tutti i muscoli contratti e mi rilasso.

– Ebete, lo sapevi che in Francia il tuo Pass è apposto e che non ci sono problemi

– eh, ma sai… dopo la montagna di merda di ieri l’istinto di sopravvivenza fa brutti scherzi…

Tra mezzora arriverò a Parigi, poi prenderò i mezzi e arriverò finalmente a casa. Dopo essere partito da Padova da oltre 26 ore.

Grazie per aver viaggiato con Trenitalia.

Update: ho aspettato le 2:22PM del 2/2/22 per entrare in casa.